Un giorno libero nel massiccio d’Ambin

FedeGuidaScialpinismo, Super Giornata!

Inizia a far caldo e le condizioni della neve sono in anticipo rispetto al calendario. Ormai è quasi tutto trasformato e troviamo la farinetta solo più a nord nei nostri giardini segreti! In pratica è come essere già a marzo/aprile ma va bene cosi, in questi ultimi anni abbiamo imparato ad adattarci alla meteo e approfittare del momento.

Da sempre, quando si riesce e in base agli impegni di tutti, facciamo delle uscite "sociali" tra di noi. Siamo tutti bravi sciatori, guide e maestri per lo più. Altro ingrediente importante è che abbiamo voglia di divertirci e di fare quello che più ci piace! Cosi quando è ora non ci tiriamo indietro!

L'altra domenica ero con Ricky, stavamo passando una bella giornata con il nostro corso di scialpinismo...ah non conoscete il corso di scialpinismo più cool della Valsusa? Andate a dare un occhiata qui o seguiteci su Facebook o Instagram!

Ma torniamo a noi. Eravamo in cima, sgranocchiando qualcosa al sole. L'occhio dell'amante della montagna è sempre li che scruta le montagne intorno a lui, cercando la prossima gita da fare. Mentre ammiravamo tutta la bellezza intorno a noi Ricky mi fa: "Fede è ora di un uscita sociale! Cha fai martedi? ...beh sono libero!"

Cerchiamo sempre di andare ad esplorare posti nuovi o tornare in zone poco battute. Ci penso un attimo e mi viene in mente di fare un giro nel massiccio degli Ambin.

Questo massiccio montuoso si trova la Valsusa e la Maurienne. Delimitato a ovest dal col d'Etiache e a nord est dal colle del Moncenisio è una zona veramente selvaggia, a torto poco frequentata, ricca di gite di alto livello, ripido e con qualche piccolo ghiacciaio sopravvissuto. Insomma nel massiccio si fa del vero scialpinismo, dove piccozza, ramponi e anche imbrago e corda sono quasi sempre necessari.

Decidiamo di andare a vedere le condizioni, avendo un giorno solo a disposizione sappiamo che sarà una lunga giornata!

Saliamo con il Defender fino poco sotto al rifugio Levi Molinari. Da qui ci dirigiamo alla punta delle Monache, bellissimo punto panoramico sull'anfiteatro delle grange della valle.

Qui inizia il divertimento. Calziamo i ramponi e risaliamo lo stretto canale tra il Gros e piccolo Beuri per sbucare sui piani "lunari" che portano in cima al Sommeiller. Ormai siamo in gioco e decidiamo di addentrarci nel cuore del massiccio, vedremo dopo come rientrare alla macchina.

Rimettiamo gli sci ai piedi e in poco tempo conquistiamo la Punta Ambin a 3264m. Voglio andare a vedere come sono le condizioni del ghiacciaio del Rudelagnera o ghiacciaio d'Ambin, questa discesa è il punto cruciale della traversata classica, nonché una delle sciate più belle della zona.

Il panorama è talmente bello da togliere il fiato, non c'è nessuno in giro, nessuna traccia, solo noi e un massiccio selvaggio e affascinante!

Butto un occhio giù dal ghiacciaio è sembra in ottime condizioni. Decidiamo di scendere per poi rientrare dal colle d'Ambin.

Sciamo la spalletta nord ovest della punta d'Ambin su bella neve farinosa e compatta. Arrivati all'ingresso del ghiacciaio ci troviamo davanti a una cornice alta almeno 4 metri! Pensare che certi anni ero entrato solamente derapando.

Vedo un passaggio a monte vicino alle rocce. Spacchiamo un pò la cornice con la pala per facilitarci l'ingresso sci ai piedi. Faccio un corpo morto con gli sci e assicuro Ricky nella discesa. La neve è bella dura ma fortunatamente con un buon grip. Dopo una trentina di metri di discesa Ricky mi comunica che c'è un altra terminale, più piccola, da passare. Impossibile saltare, la neve è troppo dura.

Ricky prepara una buona piazzola per fermarsi in sicurezza. Decido di calzare i ramponi e scendere a piedi. Mi rode un pò, amo il ripido e riuscire a scendere sci ai piedi ma è meglio non rischiare. Arrivo da Ricky, altro corpo morto, discesa assicurata e in un attimo siamo sul ghiacciaio sotto alla terminale.

Wow l'ambiente è grandioso e severo, ci giriamo e vediamo quella cornice enorme che ci sovrasta. Sembrava impossibile da superare ma con un po' di tecnica e il giusto materiale si è lasciata vincere in sicurezza.

Ricordatevi ragazzi che è meglio portare a spasso un cordino qualche volta in più e magari non usarlo che improvvisare passaggi troppo rischiosi.

Facciamo su la corda e scendiamo il ripido pendio. La neve è un pò dura, da fare attenzione, ma è sempre bellissimo!

Siamo nella pancia della Punta d'Ambin con il Gran Cordonnier che ci guarda e ci chiama, proprio da sotto la cima parte un couloir bello, incassato ma è tardi dobbiamo rientrare. Lui sa che appena possibile torneremo a sciarlo!

Le luci, cambiano tutto diventa meravigliosamente bello, fotogenico.

Passiamo veloci al Lac d'Ambin proprio sotto il colle. 15 min di pelli e siamo al bivacco Walter Blais, da qui ancora una super discesa di più di 1200 metri e finalmente alla macchina! Stanchi e soddisfatti...

Tra sali, scendi e varianti varie il Suunto ha segnato 1800 metri di dislivello positivo ma tante belle curve, risate, adrenalina, panorami mozzafiato e bei ricordi!

Grazie a Ricky per la super compagnia e alla Susy che al rientro ci ha fatto una super cena di pesce! Non c'è modo migliore per concludere una giornata come questa.

Questi sono i giorni di riposo che mi piacciono!!!