Tour del Thabor

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Eccoci appena rientrati da un super Tour del Thabor!

Questo massiccio si presta benissimo ad essere esplorato sci ai piedi, infatti la morfologia di queste montagne si adatta perfettamente a far divertire ogni tipo di sciatore. Inoltre conta ottimi rifugi ben piazzati tutto intorno alla cima principale, appunto il Monte Thabor 3178m. Si ha la possibilità di vagabondare da due giorni fino anche a una settimana con un numero davvero esagerato di varianti!

Questa volta abbiamo a disposizione solo il weekend e allora cerchiamo di sfruttarlo al massimo. In programma c'era di salire da Valfrejus con gli impianti fino a Punta Bagna ma ovviamente la meteo ci ha messo i bastoni tra le ruote e allora siamo costretti a riorganizzare tutto all'ultimo.

Partiamo da Bardonecchia e con un taxi saliamo a Valfrejus. L'ultimo impianto, quello che serve a noi, è chiuso per vento. Cosi siamo costretti a partire direttamente dal paese con le pelli.  Il cielo è bello chiuso e dopo un pò inizia a nevischiare. Uno potrebbe pensare che la giornata sia rovinata e invece no! L'ambiente è magnifico, finalmente un pò di montagna invernale in questo strano inverno. Saliamo battendo traccia quasi fino al colle della Valle Stretta. Dico quasi perchè ad un certo punto ci sorpassa Cedric, il rifugista, con la figlia più grande sulle spalle! Bell'allenamento...

Dopo poco arriviamo al rifugio Thabor, appena oltre il colle. Il rifugio quest'anno sembra sommerso, per entrare si scende di qualche metro sotto il livello della neve dove una piccola porta da accesso al magazzino dove lasceremo gli sci.

Sono tanti anni che frequento questo posto ed è sempre veramente accogliente e caldo. Il merito va anche dato a Cedric e Funny con la loro super accoglienza!

Fuori nevica veramente bene, ogni tanto tira un pò di tormenta...dopo esserci sistemati, davanti a una birra parliamo di montagna, di viaggi, di avventure da progettare. Con la carta sotto mano racconto ai miei clienti dove andremo l'indomani, quali varianti avremo a disposizione e quante possibilità ci sono per perdersi in questo meraviglioso massiccio.

Quando inizi a sognare e pensare a quante sciate si possono fare in un posto del genere non vorresti tornare più a casa.

Il gruppo è al top. Alcuni si son conosciuti la mattina ma abbiamo fatto subito amicizia. Dopo una buona cena è ora di andare a dormire.

Sveglia alle 6,30. Fuori nevischia ancora, il cielo è sempre chiuso ma le previsioni meteo danno delle schiarite per tutta la mattina fino al primo pomeriggio, giusto quello che ci serve!

Per precauzione prendo qualche punto gps e mi preparo a fare il tour nella nebbia. Invece verso le 7,30 quando usciamo dal rifugio il cielo blu inizia a fare capolino. Partiamo battendo traccia in un buon 30, 40 cm di soffice neve. Il cielo si schiarisce sempre più e l'ambiente è finalmente invernale e meraviglioso!

Passiamo i laghi Margherita, diretti verso il col du Cheval Blanc con il sole che accende il cielo, i colori e fa brillare la neve...woow è veramente super. Dopo un pò vediamo anche gli altri uscire dal rifugio ma dopo poco prendono altre strade. Passiamo dietro al Cheval Blanc sempre da soli al cospetto della parete nord del Thabor e del Pic du Thabor. Sono tutti incrostate di neve e sono ancora più belle e affascinanti.

Puntiamo al Passage du Pic du Thabor, famoso passaggio che ci permetterà di accedere alla vallone di Terre Rouge. Togliamo le pelli, mangiamo qualcosa e ci buttiamo a capofitto giù dal pendio. Ci saranno 30 cm e più di polvere immacolata che aspetta solo di essere tracciata dai nostri sci. Scendiamo distanziati tenendo una linea decisa a monte. Ha nevicato veramente tanto e ha tirato vento tutta la notte, bisogna fare attenzione agli accumuli.

Scendiamo fin nei pressi dei Lacs des Glaciers. Qui rimettiamo le pelli, direzione col de la Chapelle. Questo colle ci permetterà di ritornare sul versante meridionale del Thabor. Dal colle alla cima del Thabor c'è ancora una risalita dove fare veramente attenzione. In questo punto ho sempre visto delle belle valanghe. Iniziamo con un traverso per raggiungere il centro del vallone per poi risalire sotto la cappella che segna la cima del Thabor.

Le condizioni sono buone, la neve fresca è regolare, senza accumuli da vento ma per sicurezza perdiamo un pò di quota per non tagliare il pendio nel suo punto più ripido e risaliamo il pendio distanti 40, 50 metri un dall'altro. In poco tempo siamo in cima, il paesaggio è da togliere il fiato. Il cielo è un pò tormentato, si vede ormai la perturbazione che arriva, ma quanto è bello!

Siamo tutti in cima, abbiamo stretto i denti, la fatica inizia a farsi sentire ma siamo tutti felici. Ci aspetta solo più una super discesa di 1700 metri...in powder!

Scendiamo facendo mille curve in una neve strepitosa, passiamo al cospetto dei Serou, superiamo il ponte delle Plance e per un divertente boschetto raggiungiamo le grange di Valle Stretta dove festeggiamo al rifugio i Re Magi con una buona birra e dei super taglieri!

Grazie a tutti, Ale e Anna, Gigi, Lauretta, Gianvitale, Andrea, Manu e Ricky! Siete stati un gruppo al top, mi son veramente divertito! Bye